Il morbo di Alzheimer
2013-10-11 14:53:28

La malattia o morbo di Alzheimer ? la pi? diffusa forma di demenza, specialmente tra gli anziani, e colpisce le cellule del sistema nervoso centrale, le quali muoiono progressivamente. La malattia ? cos? chiamata dal nome dal neurologo tedesco che per primo, nel 1907, ne ha descritto i sintomi e gli aspetti neuropatologici. ? una patologia che colpisce la memoria e altrefunzioni cognitive, come il parlare e il pensare, altera le normali attivit? della persona in seguito a uno stato di confusione, comporta cambiamenti di umore e disorientamento spaziale e temporale. La malattia ha un enorme impatto sociale, a causa delle risorse necessarie (emotive, organizzative ed economiche) che ricadono sui famigliari dei malati.

Soggetti a rischio

L'Alzheimer colpisce sia persone di et? inferiore, sia superiore ai 65 anni. Nel primo caso si parla di demenza presenile, nel secondo caso di demenza senile. Dalle statistiche si evince per? che l'incidenza di casi di Alzheimer aumenta con l'aumentare dell'et?: del 7 per cento dopo i 65 anni del 30 per cento dopo gli 80.

Decorso

L'Alzheimer ? una malattia degenerativache si sviluppa in varie fasi. La prima ? la meno riconoscibile, perch? i sintomi possono essere lievi e passare inosservati alla persona ammalata e a chi gli sta vicino. Inizialmente, essa si manifesta con una lieve diminuzione delle capacit? di ricordare, imparare nuovi concetti ed esprimersi. In seguito, si manifestano anche alterazioni del carattere e della personalit? e difficolt? nei rapporto con il mondo esterno. Col progredire della malattia, i sintomidiventano sempre pi? percettibili, e cominciano a interferire con le attivit? giornaliere personali e sociali, fino a impedire al malato di fare molte cose, come camminare e lavarsi da solo, costringendolo a dipendere completamente dagli altri: come accade nella fase conclusiva della malattia.

Diagnosi

Una diagnosi tempestiva ? estremamente importante perch? permette di: formare in modo corretto e completo i familiari; programmare gli interventi assistenziali; distinguere la malattia di Alzheimer da altre forme di demenza; impostare subito il trattamentofarmacologico. La diagnosi della malattia ? possibile anche nella fase precoce della malattia, quando cio? si manifestano i primi sintomi.

Terapie

Al momento non esistono terapie risolutive, per l'Alzheimer. Ma alcuni farmaci consentono di rallentarne il decorso, intervenendo su alcune sostanze presenti nel corpo, i neurotrasmettitori, che hanno la funzione di veicolare le informazioni fra le cellule componenti il sistema nervoso (neuroni). Una linea di ricerca riguarda i farmaci che aumentano la quantit? di acetilcolina, un neurotrasmettitore che diminuisce con l'Alzheimer. Un'altra prevede il ricorso alla Memantina, un farmaco che consente di ottenere una moderata riduzione del deterioramento cognitivo. Parallelamente, si cerca di intervenire sui pazienti con interventi comportamentali, di supporto psico-sociale e di training cognitivo (allenamento della mente). Tra i metodi adottati, si possono citare forme specifiche di musicoterapia ed arteterapia. Positivo sembra essere anche l'effetto di unamoderata attivit? fisica e motoria - soprattutto nelle fasi intermedie della malattia - sul tono dell'umore, sul benessere fisico e sulla regolarizzazione dei disturbi comportamentali, del sonno e alimentari. Fondamentale ? inoltre la preparazione ed il supporto, informativo e psicologico, rivolto ai parenti e al personale assistenziale del paziente ("caregivers"), che sono sottoposti a stress fisici ed emotivi significativi, in particolare con l'evoluzione della malattia.

articolo tratto da www.intrage.it